CAA: Comunicazione Aumentativa Alternativa
Testi tratti dal Centro Sovrazonale CAA: sovrazonalecaa.org
CAA:
Comunicazione Aumentativa Alternativa
La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi.
Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale esistente, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata. Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia.
Quando può iniziare l’intervento di CAA?
La mancanza di possibilità di comunicare con gli altri ha gravi ricadute negative nello sviluppo della relazione, del linguaggio, nello sviluppo cognitivo e sociale. L’inizio precoce di interventi di comunicazione aumentativa può contribuire a prevenire un ulteriore impoverimento comunicativo, simbolico e cognitivo e la comparsa di disturbi del comportamento, altrimenti molto diffusi proprio come strategia di richiesta di attenzione.
Ci sono dei prerequisiti?
Non ci sono prerequisiti minimi necessari nel bambino, non c’è quindi un livello cognitivo minimo, o di gravità, o di età al di sotto del quale è sconsigliato iniziare; vi sono invece prerequisiti del contesto, caratteristiche minime di collaborazione e di assunzione della responsabilità dell’intervento da parte dei servizi riabilitativi e dell’ambiente, che sono indispensabili.
L’utilizzo di CAA può inibire lo sviluppo verbale del bambino?
Ci sono molte evidenze che la CAA non interferisca ma anzi possa stimolare la naturale abilità del bambino a sviluppare una comunicazione verbale, se possibile. Per comunicare i loro bisogni e i loro desideri i bambini, ma anche gli adulti, tendono ad utilizzare la modalità più veloce, più efficace, e più immediatamente disponibile. Se la comunicazione verbale può svilupparsi troverà subito il suo spazio.
Chi utilizza la comunicazione aumentativa?
I potenziali utilizzatori sono le persone con disabilità cognitiva che possono utilmente utilizzarne le strategie come veicolo per lo sviluppo di un’esperienza significativa di comunicazione, verso lo sviluppo di una competenza verbale o come modalità principale con cui la persona esprime le sue scelte e i suoi sentimenti. Ci sono poi le diverse situazioni di disabilita sviluppata in età adulta, in seguito a traumi, sclerosi laterale amiotrofica, Alzheiemer, afasia grave, ictus, sclerosi multipla. Infine la CAA è una proposta interessante per le situazioni in cui la comunicazione è temporaneamente preclusa lungo i canali tradizionali: in terapia intensiva, in pronto soccorso, per i primi approcci con la lingua locale da parte di persone straniere.
Quale modello di intervento?
È il modello basato sulla partecipazione. Viene promossa la comunicazione significativa e la partecipazione della persona nelle attività della vita quotidiana e nella società. Protagonista dell’intervento di comunicazione aumentativa non è solo il bambino o ragazzo, ma tutto il suo contesto di vita: la famiglia, la scuola, i servizi sociali e sanitari, la comunità, vicina a e allargata.
Questi diversi interlocutori sono chiamati a collaborare portando ciascuno la propria conoscenza della comunicazione attuale e dei bisogni emergenti del bambino costruendo modalità e strumenti di comunicazione da condividere con il bambino in ogni luogo e momento di vita. La sfida dell’intervento sta nel saper rispondere in modo dinamico al progetto personale per quel ragazzo e quella famiglia in quel contesto e in quel momento della loro storia, sapendo costruire per ogni passaggio il pieno consenso di tutti i partecipanti. Per una partecipazione effettiva e consapevole, è importante che il contesto acceda a un percorso formativo in CAA
Cosa sono gli Inbook?
Gli IN-book sono libri illustrati con testo integralmente scritto in simboli, pensati per essere ascoltati mentre l’altro legge ad alta voce. Sono nati per bambini con bisogni comunicativi complessi, da un’esperienza italiana di Comunicazione Aumentativa e con il contributo di genitori, insegnanti e operatori. Le caratteristiche delle storie, la presenza dei simboli e l’indicazione (modeling) che ne viene fatta nel corso della lettura sono elementi che sostengono l’attenzione condivisa e rendono più agevole seguire il racconto, con notevoli vantaggi per lo sviluppo emotivo, linguistico e cognitivo, rendendo gli In-book patrimonio di tutti i bambini e non solo di quelli con disabilità della comunicazione.
Scarica il depliant: LETTURA AD ALTA VOCE
A cura del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa
Nella Bibliografia Inbook troverai un elenco di libri, aggiornato a novembre 2023, per i più piccoli o per i grandi.
Fonte: Centro Sovrazonale Comunicazione Aumentativa
In Materiali in CAA trovi materiali gratuiti e una panoramica degli ausili esistenti.